PROGETTO A CASA MIA
Permettere ad anziani con malattie croniche in fase invalidante di essere curati a casa propria anche se non ambienti.
DONAZIONE - A CASA MIA
Ecco il link per poter Donare al sostentamento del progetto:
A CASA MIA
PROGETTO PER PERMETTERE AD ANZIANI NON ABBIENTI CON MALATTIE CRONICHE INVALIDANTI DI ESSERE CURATI A CASA PROPRIA.
- Sono Monica Bacci, geriatra, presidente dell’Associazione Non perdiamo la testa APS
Nella mia lunga esperienza, prima per 33 anni all’Ospedale S. Orsola-Malpighi e poi presso il Centro Medico Attiva, ho potuto constatare quanto sia importante che un anziano o comunque una persona con malattie croniche invalidanti, che non gli permettano di accedere ai servizi ambulatoriali, possa essere curato a casa con l’aiuto di medici, infermieri, psicologi, educatori professionali, fisioterapisti e possa avere anche la possibilità di fare esami diagnostici al proprio domicilio. Abbiamo visto, anche nell’emergenza COVID, l’importanza di ricevere cure a casa propria.
- È nato così il Progetto “A casa mia” per permettere, anche a persone non abbienti, di avere cure personalizzate a casa propria. Tale assistenza è gratuita per anziani con un ISEE inferiore ad 8.000 euro e a prezzo assai calmierato per anziani con un ISEE dagli 8.000 ai 18.000 euro.
Il popolo italiano è un popolo di longevi, il terzo a livello planetario, il 20% degli Italiani hanno più di 65 anni. L’Emilia Romagna, dopo la Liguria è la regione con più elevato numero di persone anziane. Dopo gli 85 anni il 26% delle persone si ammalano di demenza (1 su 4), dopo i 90 il 41% (più di 1 su 3), dopo i 95 il 46% (circa 1 su 2). La prevalenza della malattia di Parkinson è pari all’1-2% della popolazione sopra i 60 anni e al 3-5% della popolazione sopra gli 85 anni. Oltre gli 85 anni l’incidenza dell’ictus è tra 2-3,5% con alta preponderanza di ictus ischemici. Altre malattie neurologiche come la sclerosi multipla e la SLA, comportano in fasi avanzate della patologia gradi di inabilità altrettanto importanti anche se hanno una minore prevalenza (in Italia i malati di sclerosi multipla sono 113 casi ogni 100.000 abitanti, i malati di SLA 6 casi ogni 100.000 abitanti).
Lo Stato destina alle Regioni risorse economiche per la salute dei cittadini. Tali risorse sono “pesate” in base al numero degli abitanti ed alla percentuale di anziani residenti in ogni Regione. Ad esempio la Liguria e l’Emilia Romagna che hanno un più elevato tasso di anziani ricevono più risorse rispetto a Regioni con popolazione più giovane. Tuttavia, negli ultimi anni il budget per la spesa sanitaria dell’Emilia Romagna è rimasto di 110 miliardi di euro nonostante l’ulteriore aumento dell’età media della popolazione (relazione congressuale del 23 marzo 2019 del Prof. C. Ranaudo su “Governance e sostenibilità del sistema”). Per mantenere al proprio domicilio un anziano affetto da patologie fisicamente o mentalmente invalidanti, in quest’ultimo caso, soprattutto se la malattia si esprime con disturbi comportamentali, è necessario avere l’aiuto di medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti familiari, animatori che possano rendere possibile un’assistenza a casa. In oltre è necessario un supporto informativo, formativo e psicologico a familiari, assistenti e volontari. I medici di Medicina Generale fanno sempre più fatica ad aprire delle ospedalizzazioni domiciliari ( ADI) . Le famiglie che hanno nel proprio nucleo un anziano fragile necessitano dell’aiuto di Assistenti familiari esperti
- Il tuo sostegno è prezioso, perché permette al progetto di continuare ad esistere, consentendo a malati cronici non abbienti, di potere proseguire vivere a casa propria con l’adeguata assistenza!
- Il Progetto “A casa mia”, è già in atto dal luglio 2020, finanziato anche dalla vincita del bando della Fondazione Carisbo “Nuove età 2019”, per offrire, a supporto dell’assistenza fornita dal Medico di Medicina Generale, interventi a domicilio di carattere medico-infermieristico-riabilitativo, indagini diagnostiche (prelievi ematici, ecografie) ad anziani non abbienti che non riescono più a muoversi da casa a causa di malattie croniche invalidanti come ad esempio la demenza e il Parkinson.
Tale assistenza, che comprende anche sostegno da parte di psicologi ed educatori professionali, compagnia da parte di animatori formati. Chi volesse segnalare casi meritevoli di assistenza può scrivere ad acasamia.associazione@gmail.com Nell’equipe di “A casa mia”, vi è una geriatra, un fisiatra, una fisioterapista, due psicologhe, un’educatrice professionale, due infermieri, alcuni animatori. Sono sempre stata convinta che se si crede in un’idea bisogna mettere tutto l’impegno e l’entusiasmo per realizzarla “dal basso”, senza attendere da parte di istituzioni statali, che poi potrebbero arrivare in un secondo momento. Se deciderai di sostenere “A casa mia” sarai, insieme a noi, l’artefice di è un progetto pilota che può cambiare la vita di anziani che, sempre più numerosi, necessitano di percorsi medico-riabilitativi per ridurre la perdita di autonomia nelle attività quotidiane e che vogliono continuare a vivere nell’ambito della propria casa. Io sono convinta che quando si vuole operare un cambiamento nella società in cui si vive, bisogna mettersi in gioco in pima persona e provare a mettere in atto strategie che poi possano sensibilizzare le istituzioni territoriali. Ci tengo a sottolineare che per le visite geriatriche da me effettuate, non percepirò alcun compenso, il contributo versato da pazienti appartenenti alla seconda fascia ISEE andrà ad accrescere il budget del progetto.
- Se sosterrai “A casa mia” anche tu sarai artefice di un cambiamento significativo nell’assistenza domiciliare di anziani non abbienti, portatori di malattie croniche invalidanti.